Teatro Futurista Sintetico riassume le idee che Marinetti ed i futuristi avevano sul teatro, inteso come un importante mezzo di comunicazione e il fenomeno artistico dove maggiormente era possibile l'applicazione dei principi di dinamicità e sovversione della morale comune propugnata già in altre opere futuriste. Tra i principali intenti dei futuristi figuravano la distruzione delle forme drammatiche convenzionali tramite l'assenza totale di trama, il rifiuto di attingere ai capolavori del passato per creare opere teatrali nuove, la volontà di sottrarre il teatro al mercato dell'intrattenimento per non renderlo più schiavo del sistema commerciale. Come rottura col passato, oltre al rifiuto del teatro classico fu propugnata l'opposizione al dramma borghese, alla ricostruzione del dramma storico, alla riproduzione della realtà quotidiana del dramma verista, al lirismo dell'opera e al patetismo del dramma da feuilletton, che tendeva sostanzialmente alla commozione del pubblico ed alla sua partecipazione passiva all'evento. Dal punto di vista dello spazio scenico, l'attacco alla tradizione venne condotto dalla richiesta dell'abolizione della scena dipinta e, dunque, la sua creazione in funzione antinaturalistica; la sostituzione della scenografia da un insieme strutturale che susciti emozioni dirette e violente e che richieda la decodificazione da parte del pubblico per assumere una valenza espressiva. Filippo Tommaso Marinetti (1876- 1944) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo, noto principalmente come fondatore del Movimento Futurista, la prima avanguardia artistica italiana.