La disputa tra Malatesta e Merlino che portò all'allontanamento definitivo di quest'ultimo dal movimento anarchico.
«(...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...)»
(Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919)
Errico Malatesta (Santa Maria Capua Vetere, 4 dicembre 1853 – Roma, 22 luglio 1932) è stato un anarchico e scrittore italiano, tra i principali teorici del movimento anarchico. Passò più di dieci anni della sua vita in carcere e buona parte in esilio all'estero. Collaborò ad un gran numero di testate rivoluzionarie ed è nota la sua amicizia con Michail Bakunin. Assieme a quest'ultimo e a Pierre-Joseph Proudhon, rappresenta uno dei pensatori più importanti della corrente libertaria, da alcuni ritenuto il più importante teorizzatore e rivoluzionario dell'anarchia. Fu fermamente convinto, così come l'amico Pëtr Kropotkin, dell'imminente avvento di una rivoluzione anarchica (1916). Pochi mesi dopo iniziò infatti la Rivoluzione russa, che ebbe il supporto anche degli anarchici, ma terminò con la presa di potere da parte dei bolscevichi. Solamente dopo 19 anni arrivò una vera rivoluzione anarchica, la fallita Rivoluzione spagnola. Malatesta è riconosciuto come il massimo esponente del movimento libertario italiano e del libero pensiero.
Francesco Saverio Merlino (Napoli, 15 settembre 1856 – Roma, 30 giugno 1930) è stato un politico italiano, attivista anarchico e teorico socialista. Durante gli studi che l'avrebbero portato a conseguire la laurea in giurisprudenza aderì alla Associazione internazionale dei lavoratori su posizioni anarchiche. Aderì poi ad altre organizzazioni anarchiche, delle quali fu militante per più di vent'anni. Nel 1884 fu costretto ad un esilio in Inghilterra intervallato da alcuni viaggi negli USA. Nel 1894 tornò in Italia, dove scontò due anni di carcere.
Sul finire del XIX secolo, dopo una lunga polemica con l'amico Errico Malatesta riguardante in particolare dispute relative al rapporto tra l'anarchismo e la democrazia, abbandonò le idee anarchiche per diventare un teorico del socialismo libertario.