— Ecco! Ascoltate…
Samuele Beck sudava di paura. Certo il pericolo doveva esser reale, forse insfuggibile. Guardò il suo compagno con ansia. Un bel giovane, senza dubbio; ma i suoi lineamenti mancavano di regolarità e di simmetria; rughe precoci rivelavano un’esistenza tempestosa, dominata dal vizio e dalla passione. Tuttavia l’espressione mobilissima dello sguardo, la bocca sensuale, il naso fortemente piantato erano indizio d’intelligenza e di volontà. Aveva parlato a voce bassa soffiata, scoprendo i denti regolari che avevano aperto per un istante una macchia bianca sul colorito bronzeo del suo volto.
Manfredo Vatel faceva subito pensare a una di quelle bestie da preda, pronte a mordere, dure e crudeli.
— Sì, vengono… Avete ragione… – e Samuele Beck rabbrividì.
Adesso, lo aveva afferrato un tremito convulso. Non tanto la vita aveva paura di perdere in quel momento, vecchio com’era, quanto quel piccolo involto che Vatel gli aveva dato contro la rimessa di cinque milioni e che la sua destra stringeva febbrilmente nella tasca. Lo sapeva lui che i brillanti acquistati valevano per lo meno il doppio!
Diede una rapida occhiata alla stanza angusta in cui si trovava solo con Manfredo: il soffitto a vòlta e l’enorme colonna che lo sosteneva al centro davano al luogo un lugubre aspetto medievale, non fatto certo per rassicurare. Una vecchissima casa nella parte piú solitaria e inospitale dell’isola di Wight.
"L'isola dei diamanti"
Augusto De Angelis (Roma, 28 giugno 1888 – Bellagio, 18 luglio 1944) è stato uno scrittore e giornalista italiano, attivo soprattutto durante gli anni del fascismo.