Erano due brigate, due parti in eterna contesa come chi dicesse il fuoco e l’acqua. La vita in comune non poteva essere accettata con sopportazione. Dove appariva un piccolo Borghigiano c’era sempre un piccolo Sobborghino che s’incaricava di fargli i versacci o viceversa. E la cosa era vecchia quanto l’anima dell’uomo, nè accennava a tramutare. I cronisti più antichi parlavano dei Borghigiani e dei Sobborghini e narravano come le loro fraterne lotte finissero tanto sovente con morti e lutti, che i capitani, i podestà, i signori del popolo avevano emanato a più riprese leggi e bandi e divieti per far cessare l’ebdomanaria impresa, ma invano. Tanto i Borghigiani come i Sobborghini erano innamorati dei loro ludi, delle bellicose tradizioni, degli odî inveterati e non potevano nè sapevano farne a meno. Così, oltre il volere dei reggenti, di secolo in secolo, giù per i millenni l’usanza si era perpetuata e ancora, per quanto i nuovi tempi e le freschissime dottrine avessero attenuata l’antica asprezza dei rapporti, non v’era Borghigiano che non nutrisse un velato disprezzo per un Sobborghino e viceversa. La medaglia era identica su le due facce.
Ho detto imprese ebdomanarie e usava infatti, al tempo degli arieti e delle catapulte, al tempo dei castelli e dei fossati, usava che alla sera di ogni sabato, piacendo al buon Dio, una brigata di Borghigiani si imbattesse in una brigata di Sobborghini, dato il quale incontro e la lièta disposizione degli animi ne nasceva tale intesa fraterna che l’una brigata si lanciava sull’altra e, perchè non vi fosse dubbio su l’intenzione, si affrettava a suonar certi colpi, a sferrar certe mazzate, a picchiare con tanta foga e sì dolce ardimento che il campo risuonava in breve di strida e di urla e di incitamenti e di imprecazioni.
da La vigna vendemmiata, Antonio Beltramelli.
Antonio Beltramelli (Forlì, 11 gennaio 1879 – Roma, 15 marzo 1930) è stato uno scrittore e giornalista italiano.