Maternità è la terza raccolta di poesie di Ada Negri pubblicata nel 1904: in quest’opera l’autrice celebra le madri e la maternità.
Ada arriva a quest’opera in anni difficili, in cui vive in prima persona la maternità, ma non riesce a godere di un matrimonio felice.
I suoi versi sono sempre ricchi di elementi autobiografici, come quando ci restituisce il ricordo del canto della ninna nanna della madre, ma anche sempre pregni di una pulsione morale, come nelle stesse ninne nanne di speranza e come quando non manca di ricordarci il ruolo delle donne operaie che assolvono a due compiti: di madri e di lavoratrici.
Il suo linguaggio e il suo realismo sono sempre di un’immediatezza disarmante, ma in quest’opera spesso anche leggeri come l’innocenza dei figli.
“Per strappare dal silenzio le parole delle madri bisogna ritornare alla culla, alla filastrocca, al canto delle risaie e delle filande. Lì vivono i discorsi delle donne, lì arde il loro essere, si consuma la loro opera di madri e di lavoratrici. Ed è lì che nasce e si sviluppa la poetica della maternità, unica e straordinaria nel suo genere, della poetessa più femminile che io conosca.” (Alfia Milazzo)