Il "Manifesto dell'Aeropittura futurista", fu redatto nel 1929 da Filippo Tommaso Marinetti, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Gerardo Dottori, Benedetta Cappa, Luigi Colombo, noto con lo pseudonimo di Fillìa, Guglielmo Sansoni detto Tato, Mino Somenzi, e pubblicato sulla "Gazzetta del popolo" del 22 settembre 1929 nell'articolo dal titolo "Prospettive di volo". Marinetti aveva avuto l'ispirazione per il manifesto dopo un lungo volo in idrovolante sul Golfo della Spezia. L'Aeropittura fu una declinazione pittorica del Futurismo, e, come espressione del mito della macchina e della modernità, essa manifestò l'entusiasmo per il volo, il dinamismo e la velocità dell'aeroplano.