Mediocrazia non è predominio socio-culturale della classe media; né è quella decantata da Alain Deneault, o da Louis Bouilhet. Loro si riferiscono alla mediocrità dilagante in chi decide, in chi comanda. Qui è la sintesi del potere in mano ai mediocri e ai media. La mostruosità che l'economista Paolo Savona ha chiamato mediacrazia, per l'autore di questo libro è mediocrazia, allargata ad ogni significato. La tesi dell'opera è la seguente: man mano che la tv commerciale ha allargato i propri confini, la democrazia ha cominciato a dissolversi, fino a sparire. Lo strapotere dei media, la mediocrazia appunto, ha preso il suo posto e ora decide su tutto, per tutti. Il riscatto del cittadino-elettore potrebbe essere una rivoluzione culturale dal basso o dal web, ma il berlusconismo volgare, violento e diseducativo è approdato in "rete" e ha fatto danni pure lì. Cos'è, per esempio, l'attuale pseudo-giornalismo, se non stalkeraggio che pretende di conoscere i contenuti del chiacchiericcio politico, prima delle decisioni, con l'intento di condizionarle? Con date e nomi alla mano, ma anche con una buona dose di sarcasmo, Giovanni Panunzio documenta la nascita di un 7° potere inquietante.